martedì 29 aprile 2014

GLI INVINCIBILI

Lazzaro non c’è più.
Credo che leggendo i suoi vecchi post possiate intuire chi sono.
Mi ha affidato le sue parole lasciandomi una lettera senza finale. Tre puntini sul fondo del foglio bianco che sospendono la sua vita e la mia speranza.
Le poche righe spiegano come raggiungere questo blog, come contattarvi, come parlarvi. Fin dall’inizio, ha usato un mio vecchio profilo, jeje, di cui avevo dimenticato la password. Lui l’ha recuperata e annotata al margine del foglio sotto un disegno che rappresenta il suo segno. Credo che abbia usato quel profilo perché sentiva fin dall’inizio come sarebbe andata a finire, sapeva come il cerchio, nel suo caso, si sarebbe chiuso. Non so quando l’abbia scritta, forse nel momento in cui ha capito che quest’ultimo grande sforzo avrebbe richiesto la sua vita in cambio.

“Vieni a prenderlo questa notte, lo troverai davanti alla sua tomba.” Questo è il messaggio che Lazzaro mi ha mandato e nonostante sia salita in macchina e abbia provato a chiamarlo per tutto il tempo, lui non ha mai risposto.

Quando sono arrivata suo fratello era lì. Seduto spalle al muro, completamente nudo.

Ora è a casa mia: è un ragazzino di tredici anni che osservo mentre dorme nel mio letto; cerco disperatamente di cogliere delle somiglianze con Lazzaro in questo viso da bambino. Non ricorda quasi nulla, è pallido, debole, trema sotto il peso di una febbre incessante. Non ho detto a nessuno della sua “nuova” vita. Nemmeno i suoi genitori lo sanno.

Quando ero là ho osservato la sua tomba: io riuscivo a capire che il marmo era stato smosso perché sapevo, ma nel complesso era perfettamente integra. Forse, se suo fratello riacquisterà la memoria, potrò chiedere conto a lui degli attimi successivi al suo “ritorno”.

Nella lettera mi chiede di ringraziarvi tutti quanti: Max, Portatore di Luce, Andryad e il resto dei segnati. D.E.M.: Lazzaro nella lettera mi raccomanda di salutarti. Nei vostri ultimi avvenimenti risiede la mia speranza, nelle strane persone che qualcuno di voi ha avvistato di recente. Io spero che sia stato qualcuno di questi a portarlo via, che l’abbia rapito magari, lo stesso che si è preoccupato di nascondere le tracce della resurrezione di suo fratello. Spero che il tuo sogno ricorrente, D.E.M., sia la conferma del mio desiderio: forse un giorno vi incontrerete tutti in un posto speciale e forse io potrò riabbracciarlo.

In fondo alla lettera c’è la citazione di una poesia di William Ernest Henley.

“Dalla notte che mi avvolge,
nera come la fossa dell’Inferno,
rendo grazie a qualunque dio ci sia
per la mia anima invincibile.”

Con queste parole Lazzaro vi chiede di tenere duro segnati e io vi chiedo di farlo anche da parte sua.

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