Non finirò mai di
ringraziare Lazzaro per essere venuto ad aiutarmi a sistemare i miei casini. Dopo
essere usciti dall’ospedale ci siamo nascosti in una tavola calda il più
lontano possibile, a rimuginare su quanto era successo e sulla nostra vita in
generale prima di salutarci. Chissà se ci rivedremo.
Quest’ultima avventura
insieme mi ha fatto riflettere molto: inebriato dal mio potere ho perso di
vista le cose più importanti, e ho sottovalutato l’impatto che uno come me –
anzi, come noi – può avere sul mondo.
Non so cosa ci sia
successo, se è tutto parte di qualcosa di più grande o se è casuale, ma ora ho
finalmente capito che noi “Segnati”, siamo molto più di esseri umani con
superpoteri: siamo delle schegge impazzite, siamo mosche bianche in uno sciame
di mosche nere, possiamo essere, allo stesso tempo, quelli che salveranno il
mondo o che lo distruggeranno. In ogni caso lo cambieremo. E soltanto per il
fatto che esistiamo.
Oggi ho deciso di
ricominciare a giocare a scacchi. Non perché fa figo, o perché mi reputo
intelligente (la mia ultima avventura dimostra che non lo sono affatto), ma
perché gli scacchi sono un gioco che ti costringe a riflettere su ogni singola
mossa che fai. Per ogni pezzo che muovi devi essere in grado di prevedere non
solo la mossa successiva dell’avversario, ma le sei, sette successive; devi
essere in grado di prevedere l’intera partita, perché ogni mossa che farai avrà
delle conseguenze.
Devo essere in grado di
prevedere le conseguenze. Come se fossi un veggente.
Per questo, d’ora in
poi avrò un profilo basso, userò il mio potere solo quando è indispensabile e
mai in maniera troppo incisiva. I tizi che hanno preso Max Steel potrebbero
arrivare anche a me.
P.S. Da qualche giorno
faccio un sogno inquietante: sono in uno stanzone bianco senza porte né
finestre e sono circondato da persone. In qualche modo so che siete tutti voi,
anche se non vi ho mai visto prima (tranne, ovviamente, Lazzaro). Tutti i
“Segnati” riuniti in un solo posto. All’improvviso, una voce proveniente da
chissà dove mi fa sobbalzare: «Vi siete esercitati abbastanza.» dice la voce,
non riesco a capire se di uomo o di donna «È arrivato il momento di compiere la
vostra missione.»
A quel punto mi
sveglio. Che vorrà dire questo sogno? Succede solo a me o anche qualcuno di voi
ne ha fatto uno simile?
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.