venerdì 25 aprile 2014

Prevedere le conseguenze (ovvero vola basso, D.E.M.)

Non finirò mai di ringraziare Lazzaro per essere venuto ad aiutarmi a sistemare i miei casini. Dopo essere usciti dall’ospedale ci siamo nascosti in una tavola calda il più lontano possibile, a rimuginare su quanto era successo e sulla nostra vita in generale prima di salutarci. Chissà se ci rivedremo.
Quest’ultima avventura insieme mi ha fatto riflettere molto: inebriato dal mio potere ho perso di vista le cose più importanti, e ho sottovalutato l’impatto che uno come me – anzi, come noi – può avere sul mondo.
Non so cosa ci sia successo, se è tutto parte di qualcosa di più grande o se è casuale, ma ora ho finalmente capito che noi “Segnati”, siamo molto più di esseri umani con superpoteri: siamo delle schegge impazzite, siamo mosche bianche in uno sciame di mosche nere, possiamo essere, allo stesso tempo, quelli che salveranno il mondo o che lo distruggeranno. In ogni caso lo cambieremo. E soltanto per il fatto che esistiamo.
Oggi ho deciso di ricominciare a giocare a scacchi. Non perché fa figo, o perché mi reputo intelligente (la mia ultima avventura dimostra che non lo sono affatto), ma perché gli scacchi sono un gioco che ti costringe a riflettere su ogni singola mossa che fai. Per ogni pezzo che muovi devi essere in grado di prevedere non solo la mossa successiva dell’avversario, ma le sei, sette successive; devi essere in grado di prevedere l’intera partita, perché ogni mossa che farai avrà delle conseguenze.
Devo essere in grado di prevedere le conseguenze. Come se fossi un veggente.
Per questo, d’ora in poi avrò un profilo basso, userò il mio potere solo quando è indispensabile e mai in maniera troppo incisiva. I tizi che hanno preso Max Steel potrebbero arrivare anche a me.
P.S. Da qualche giorno faccio un sogno inquietante: sono in uno stanzone bianco senza porte né finestre e sono circondato da persone. In qualche modo so che siete tutti voi, anche se non vi ho mai visto prima (tranne, ovviamente, Lazzaro). Tutti i “Segnati” riuniti in un solo posto. All’improvviso, una voce proveniente da chissà dove mi fa sobbalzare: «Vi siete esercitati abbastanza.» dice la voce, non riesco a capire se di uomo o di donna «È arrivato il momento di compiere la vostra missione.»

A quel punto mi sveglio. Che vorrà dire questo sogno? Succede solo a me o anche qualcuno di voi ne ha fatto uno simile?

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