martedì 24 dicembre 2013

Foglie miracolose?


Finalmente.
Questo ho pensato quando ho trovato il tuo blog.
Son diversi giorni che mi spacco la testa per trovare una risposta a quanto mi è successo. Finora ho girato a vuoto ma a quanto vedo da quel che hai scritto tu e altri dovrei essere arrivato nel posto giusto per iniziare a capirci qualcosa.
Cos’era, venerdì? Sì neanche una settimana fa. Ero in giardino col mio piccoletto.
«Papà, andiamo a fare le palle della neve?» E così siamo usciti. Non che ve ne fosse tanta, ma non me la sentivo di contrariarlo. Dopo tutto, solo perché io sono incazzato col mondo, non vuol dire che debba negare un poco di gioia al mio cucciolo.
«Comincia io!», urla mentre una polpetta di fango e ghiaccio impatta sui miei pantaloni. Sorrido.
«Poi lo dici tu a mamma come ci siamo sporcati vero?», gli rispondo mentre cerco di comporre una sfera soffice e grande quanto una boccia da bowling.
«T’è vist ac ciel nir? L’ariva la fin de mond!» Il mio vicino di casa -qualcosa a metà strada tra Arrigo Sacchi e il commissario Basettoni- si sporge dalla rete di recinzione indicando il cielo minaccioso. Guardo le nubi, nere da far spavento, e i primi fiocchi che calano ondeggiando verso terra.
«Magari!» rispondo al vecchio. “Magari davvero” penso: disoccupato e pieno di debiti. Se i Maya avessero sbagliato di un anno non mi dispiacerebbe. I miei problemi sarebbero finalmente risolti.
«Pupo, rientriamo che nevica!»
Mio figlio mi guarda sconsolato.
«Ancora una!», grida mentre nuovo fango si schianta sulla mia felpa.
«L’ultimo e andiamo!»
E mentre raccolgo la mia mega palla accade il fattaccio che mi turba da una settimana.
Un ramoscello appuntito, o forse una scheggia del pavimento del patio, mi apre il palmo della mano sinistra per tutta la lunghezza. Non è profondo ma inizia a pisciar sangue con piacere.
«Papà ti sei taiato?»
Mio figlio è molto sensibile alla vista del sangue, come suo nonno. Per scherzare raccolgo una foglia da terra. È ancora verde, deve averla staccata dalla siepe il maltempo del giorno prima.
«Non è nulla vedi? Papà ci mette un cerotto e guarisce subito!»
Mio figlio ride.
«Non è un cerotto. Socco!» e si avvicina curioso «Tolgolo che ci bacio e passa tutto!»
Sorrido e vado per togliere la foglia. Me la ricordavo più verde. Ora è secca e raggrinzita di un marrone ruggine.Titubante la tolgo sperando che il flusso di sangue si sia fermato e non impressioni troppo il mio bimbo.
Mi prenderete per pazzo e per un pallista ma il taglio non c’era più!
«Visto pupo? Guarito!» dico a mio figlio cercando di mascherare il mio sbigottimento. Né ferita né bruciore. Tutto svanito e la foglia mi si è sbriciolata tra le dita.
Ho fatto qualche ricerca on line ma niente. Nessuna spiegazione per queste improvvise guarigioni, a meno che non scantoni in D&D o in Wolverine e compagnia bella!
Che cavolo c'entra tutta la mia storia col tuo blog? Niente, a parte due coincidenze. Tutti avete notato delle “stramberie” che vi son successe in questi giorni.
Ma è soprattutto il nome del tuo blog e l’intervento di [Perspicua] che mi hanno fatto fermare qui. La mattina dopo il fattaccio ho trovato uno strano segno sulla mano “incriminata”. A me sembra una sorta di rombo con dei corti segmenti che partono dai vertici superiore ed inferiore. E' irregolare, leggermente in rilievo, come fosse una cicatrice. Ma il taglio che mi ero fatto la sera prima era lineare… ed era sparito, ne sono sicuro.
'Sto segno invece è una settimana che sta li. Però non prude. A volte mi sembra si ingrossi, ma mia moglie dice che mi sto facendo prendere dall’ansia e che dovrei  farmi vedere da un dermatologo. Ovviamente non sa nulla del retroscena. Ci manca solo che mi pigli per pazzo. Dopo che ho perso il lavoro, se perdo pure la famiglia sono finito!
[Perspicua] tu l’hai fatto controllare alla fine? Che ti hanno detto?

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