domenica 29 dicembre 2013

Mirror Mirror

La prima impressione, letti i vostri post, è di essere tornata in Liguria, vista l'alta percentuale di whine. Non è un complimento. Eppure mi avete fatto sentire di nuovo a casa, anche se per poco, e di questo ve ne sono grata. Strana cosa, vero? Il concetto di casa. Non ti accorgi di appartenere veramente ad un posto finché non te ne vai. Si dice che tu possa togliere il contadino dalla terra, ma non la terra dal contadino. Nel mio caso puoi anche trapiantare una ligure in mezzo alla bassa padana, ma il legame con il mare e l'abitudine al whine restano. Noi liguri siamo gli overlord del lamento.
La notte tra il 20 e il 21 di dicembre non sono riuscita a chiudere occhio, vai a sapere perchè. Mi sono alzata con uno scazzo che levati e la voglia di spaccare la faccia a qualcuno, perciò ho deciso di scendere al bar sotto casa per un latte macchiato. Lì trovi sempre qualcuno con cui litigare.
Arrivata al bar era ormai passata l'ora di rush della colazione: era deserto quanto il deserto dei tartari. Unico cliente il mio maniaco di fiducia: da quando arrivo a quando me ne vado mi fissa e basta, con lo stesso sguardo di muto rimprovero che hanno i salmoni, sul bancone del pescivendolo. Tre anni di occhiate vitree. Non ha mai detto una parola e da quando s'è fatto crescere la barba è diventato ancora più creepy.
Non ero ancora così disperata da attaccare briga con lui, vai a sapere cosa salterebbe fuori (Pandora docet), perciò sono risalita in casa ancora più arrabbiata. Ho deciso di lavarmi i capelli, nella speranza di lenire lo stress con una dose di arancia amara e fiori di cacao.
È stato allora che ho scoperto il marchio di cui parlate. Secondo me è una sigma, sdraiata su un fianco perché stanca di vivere, sensazione che condivido perfettamente, soprattutto quando accendo la tv e vedo la cosiddetta civiltà. Va beh. Non divaghiamo. Anyway, mi faccio male così di frequente che lì per lì non ci ho nemmeno badato molto. Ho collegato solo dopo.
Il mio bagno si affaccia su uno dei terrazzi. Dallo specchio posso vedere riflesso il parapetto, una porzione di tetto e l'ampio nonché delizioso panorama della zona industriale. Mi stavo asciugando i capelli quando ha iniziato a piovere e mi sono ricordata di avere il bucato ancora steso. Devo uscire a recuperarlo prima che sia troppo tardi, mi sono detta.
Non so come spiegare in modo chiaro cosa è successo dopo. Mi è sembrato di cadere dentro lo specchio, eppure al tempo stesso è stato come se qualcuno mi stesso spingendo, molto forte, nell'altra direzione. Ho sentito un rumore, WHUP! Sensazione di nausea e poi di freddo. Mi sono ritrovata sul terrazzo, in piedi di fronte alla finestra del bagno.
Ho sperato, lì per lì, di stare sognando, uno di quei sogni dove sei nuda e chiusa fuori di casa. Purtroppo non c'erano né alieni né piante canterine né pavimenti spugnosi a corroborare tale idea. E le porta-finestre, ovvio, erano chiuse. Non penso di aver mai bestemmiato tanto.
 Quando ho rotto una finestra tremavo già come un vecchino con il Parkison. Due litri di tè bollente e otto gatti addosso non sono serviti a niente, arrivata a sera ero uno straccio, e il brutto della febbre alta è che lascia la tua mente libera di galoppare in almeno otto direzioni in contemporanea. Il mondo, di norma già un luogo poco accogliente, sembrava stringermi da ogni parte.
La cosa più importante per me, dovete capire, è il controllo. Avere una via di uscita. Mettere sempre le mani avanti. Sapere in anticipo quanto farà male, quando la vita si appresta a calciarti sui denti. Ma un evento del genere sembrava sfuggire a qualsiasi tentativo di razionalizzazione, mandandomi nel panico più completo.
In retrospettiva è stato davvero un brutto momento, ma a leggere i vostri post direi di non essere stata la sola a vedersela brutta, il che se non mi rassicura, almeno mi consola un poco. Un'ultima domanda prima di chiudere: qualcuno è stato da un dermatologo a far vedere 'sto benedetto segno?


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.