giovedì 2 gennaio 2014

Altro che brutta piega



Ormai tutta questa storia sembra stia diventando una piaga. Ragazzi (e ragazze, anche se non ne ho viste molte), non so se sono più spaventata per quello che leggo qui o elettrizzata per quello che capita a me. Magari pure il contrario, spaventata per me ed elettrizzata per il blog…
Va bene, cercherò di essere concisa.
I dottori hanno detto qualcosa (sebbene io sia d’accordo con D, improbabile sia una malattia)? Qualcuno di voi ne ha parlato con parenti e amici?
Io ho passato un brutto quarto d’ora, quando l’altro giorno mia madre si è accorta del simbolo. Ho dovuto convincerla che fosse solo un disegnino molto realistico fatto a pennarello, ma adesso sarà un vero problema quando diventerà chiaro che non va via. O meglio, un problema se non ci penso… Sembrerà assurdo (non molto più del resto, in effetti), ma se formulo nella mia testa l’idea che lì non dovrebbe esserci nulla, puf!, vedo la pelle che si ricopre, come se si creasse un altro strato. Mi fa venire i brividi, perché se ci passo il dito sopra sento il leggerissimo rilievo del marchio. Quando poi smetto di concentrare i miei pensieri, eccolo lì di nuovo, in bella mostra.
Per ora ho trovato come soluzione quella di girare con maniche lunghe e grossi braccialetti, ma l’inevitabile è ormai vicino. A riprova posso portare quello che mi è accaduto ieri, mentre ero al cinema con il mio ragazzo.
L’ho trascinato a guardare “Frozen” e lo tenevo per mano. Ma di botto, nel mezzo di una canzone, ho dovuto mollarlo: le mani mi si erano gelate, puro ghiaccio, come accade ad una delle protagoniste. Ho potuto attribuire il mio gesto all’emozione per il film, però rischio di mutarmi in qualsiasi cosa io veda senza volerlo.
Devo imparare a controllarmi… e a questo proposito, volevo sapere se qualcuno di voi ci riesce. Per esempio, Max Steel, tu hai risolto qualcosa?!

A presto,
Maria

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