In questi giorni, specialmente dopo la domanda che si è fatto D.E.M., mi sono ritrovata a riflettere.
Credo di ritenermi una persona
fondamentalmente buona, ma scarseggio di coraggio, eccezione fatta per quando vengo
messa alle strette oppure esplodo di rabbia. Situazioni non esattamente
abituali.
Ieri ho visto due tizi, in treno, che
infastidivano e schernivano un ragazzino. Avrei voluto fare qualcosa, ma alla
fine cosa fai? Cosa dici, da comune mortale, senza venir preso di mira? Tra
l’altro ho un potere socialmente inutile… a meno che io non voglia creare il
terrore attorno a me.
Mi sento un po’ SpiderMan, devo
ammetterlo! Mi ero sempre chiesta perché mai le persone dovessero dubitare o
aver paura di lui, o di qualsiasi altro supereroe, che li aiutava e li salvava.
Certo che ora, stando potenzialmente dall’altro lato della barricata, la
risposta mi appare chiara: se quello seduto accanto a me mutasse o utilizzasse
qualche potere da film (come posso fare io), mi stesse anche salvando la vita, sarei
terrorizzata.
In ogni caso, lo sviluppo dei miei poteri
procede bene. Mi fa pure perdere peso, è una gioia! Devo solo dosare l’emotività
che inserisco in pensieri e affermazioni: se mi controllo un po’ di più, i
cambiamenti indesiderati sono molto meno frequenti e anche meno visibili. Anche
se odio controllarmi…
Ora, che dire? La riflessione di Sybil mi
ha scosso ancora di più.
Sono d’accordo con lei, soprattutto per
quanto concerne il sole. Diciamo allora che io sono con lei, o con te visto che
leggi i nostri post, ma per adesso mi limito a nascondermi.
Nascondermi un po’ dal mondo e un po’ da
chi mi crea fastidi. Non avete idea di quanto sia comodo mescolarsi due minuti
nella folla e mutare anche solo una manciata di caratteristiche! Non ti
riconosce più nessuno.
In onore della mia amata Marvel, credo
risponderò alle eventuali chiamate al bene. O comunque, eviterò di combinare
casini con i miei poteri. Tra l’altro, io non vorrei mai comandare… Per cui, è
un motivo in più per seguire qualcun altro e non agire da sola. E te, Sybil,
parli bene. Inoltre sei la prima segnata, a quanto pare.
Forse le nostre origini sono legate…
Forse siamo tutti una sorta di grande famiglia. Ci ho pensato molto poco, a
questo, sarò sincera. Ma la soluzione per ora è solo una: cerchiamo di andare d’accordo,
no?
Un’altra cosa che sottoscrivo è quella di
vedere cosa possiamo fare. E di aiutarci. E per ora siamo in due sulla stessa
lunghezza d’onda.
Ciao a tutti,
Maria.
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