mercoledì 8 gennaio 2014

Chiariamo (o 2Pac Live)

Il rap ti cambia la vita, è l'immagine di un negro che brucia dollari.

Chiariamo: Non mi fido di voi e voi non dovreste fidarvi di me. Tutto quello che scrivo è filtrato dalla mia mente prima e dalla mia penna poi, ben poco resta del reale. Tutto quello che scrivo è accaduto tempo fa, il tempo necessario all'elaborazione incosciente e cosciente degli accadimenti, delle immagini e delle sensazioni.

Non ho nulla contro i vostri post, ma io ho sempre sognato di sceneggiare fumetti e questa è la mia grande occasione, posso attingere dal reale dei poteri, potrei essere il primo del nuovo trend del mercato del fumetto americano, potrei riscrivere la storia del comics, potrei essere il nuovo Alan Moore e quella degli sceneggiatori "marchiati" la nuova British Invasion.

Quindi perdonatemi se non scrivo come fosse il mio diario personale o peggio un gioco di ruolo "play by blog", ma ho molto da perderci.

Una piccola digressione: Il genere musicale che ha segnato la mia adolescenza e quindi la mia crescita è il rap, e se c'è una cosa che il rap t’insegna (oltre al prendere confidenza con le droghe) è che tutti mentono. I rapper mentono sempre nei loro testi, non fanno quella vita ed è una cosa quasi dichiarata, sono "studio story" come le definiscono nel gergo, è auto fiction come la definirebbero Walter Siti o Serge Doubrovsky.

Pertanto so bene che non basta scrivere di se stessi per scrivere del reale, per quanto ne so io, dietro i vostri fantasiosi, altisonanti e banali pseudonimi potrebbe nascondersi solo un burlone che gioca a scrivere storie di fantasia, e questa è l'ipotesi migliore. Per quanto ne so io, alcuni di voi hanno scritto di eventi così improbabili e clamorosi che almeno i giornali locali ne avrebbero dovuto riportare notizia, eppure una mia personale rapida ricerca queste notizie, non le ha riscontrate. Per quanto ne so io, alcuni di voi hanno addirittura accennato a notizie di cronaca che non esistono. Per quanto ne sapete voi, potrei essere io il burlone che gioca a scrivere di fantasia.

In conclusione mi sento di ripetere che: Non mi fido di voi e voi non dovreste fidarvi di me.

Il prossimo post sarà un continuo della mia storia questa è solo una doverosa chiarificazione che mi sentivo di fare, un istinto del momento, scritto male e inutile ai fini della storia, ma anche quest’appunto forse è del tutto finto.

-Orso Boris

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