sabato 4 gennaio 2014

Esercizi di stile (o L'inaspettabile leggerezza dell'essere)

Canne, canne e canne non ce n'è mai abbastanza.

Questa era la mia vita fino a ieri, prima della cicatrice, prima dei poteri.

Leggo un sacco di fumetti, ho sempre letto un sacco di fumetti, li adoro, adoro i supereroi, e vorrei vivere scrivendone le gesta, è per questo che quando un giorno mi sono svegliato levitando letteralmente dal letto ho pensato, dopo un iniziale e confuso stupore, "proprio così sfigate devono essere le origini dei miei superpoteri?". Niente radiazioni, alieni, mutazioni o amuleti, solo una cicatrice romboidale sul costato, che poi lo dico io che i due fenomeni sono collegati, e lo dico sempre io che la cicatrice non ha nulla a che vedere con radiazioni, alieni, mutazioni o amuleti.
Sono sveglio, il mio corpo fluttua a venti centimetri dal materasso, a un metro da terra (misure ad occhio) ed io riesco beatamente a controllarne i movimenti, non ci vuole molto, prendo mano con lo spazio e nel giro di una decina di minuti mi tiro in piedi, perfettamente a mio agio nel camminare prossimo più al soffitto che al pavimento. Sì avete capito bene, niente addestramento, niente prove disperate per capire "come funziona", che se ne vada a fanculo Stan Lee e il suo "supereroi con super problemi", bruci tra le fiamme dell'inferno Alan Moore e il suo "decostruzionismo supereroistico" e per favore levate i premi Eisner a David Aja per il suo Occhio di Falco che non arriva alla fine del mese, io sto levitando da dieci minuti e vi giuro che l'aria quassù ha il profumo della vittoria. Poi scendo, i rumori fuori dalla mia stanza mi ricordano che non vivo solo, sono tornato a stare con i miei per le vacanze di Natale, e se mia madre mi vedesse volare le cose si complicherebbero, non posso rovinare tutto così. La pianta del piede ritrova il freddo del pavimento, la mano destra gira la chiave nella serratura e la sinistra apre la porta, il cuore comincia a battere più forte, non è un effetto collaterale, come scoprii poi, il mio potere non ha ancora manifestato effetti collaterali, sto finalmente cominciando a razionalizzare quello che mi è appena successo, e il cuore e il cervello fanno a pugni con l'adrenalina per mantenere la calma. Corro in bagno alla ricerca di una doccia che mi doni un’imperturbabile quiete, chiudo la porta alle mie spalle con un vigore che tradisce le mie intenzioni, mentre un’eccessiva pacatezza accompagna lo spogliarello allo specchio, ed è lì che vedo per la prima volta la cicatrice, un rombo di carne morta orna il mio costato, come la ferita di Cristo o il tatuaggio di A*** (questa ve la spiego poi, forse) trovando adagio fra le costole, dove prima non c'era nulla. Panico, troppe stranezze tutte assieme, che cazzo sta succedendo? Ha senso chiederselo? No, non ha alcun senso!
Ho letto abbastanza fumetti per sapere che chiedere l'aiuto di qualcuno, un medico ad esempio, potrebbe portarmi solo guai, o peggio dei federali alla porta, anche se in questo paese i federali non ci stanno. Lascio quindi che sia lo scrosciare dell'acqua a parlare, cerco di non pensare a niente, difficile in una mattina come questa, ma non impossibile. Mi concentro sul mio corpo e mi lascio cullare dalle mani che m’insaponano, le mie mani... Dove sono le mie mani? Sono dentro il mio stomaco! Cosa cazzo sta succedendo?! Ora è molto difficile spiegare cosa sia successo la sotto, sotto la doccia intendo, cercherò di fare il giro largo, quello che ti permette di vedere bene tutta la zona prima di scegliere il parcheggio. Il mio potere non è il volo, è molto di più, è una sorta di controllo della densità corporea, come Visione o Kitty Pryde della Marvel. In poche parole riesco a rendere più leggero o più pesante il mio corpo, questo mi permette non solo di volare o essere più resistente, ma se portato al limite anche di attraversare la materia solida e ipoteticamente aumentare la mia forza (a questo non sono ancora arrivato però), pertanto se mi accarezzo lo stomaco nel momento sbagliato, poi rischio di accarezzarmi anche le budella, sempre che non siano intangibili anche quelle. Estraggo la mano, senza particolare difficoltà ed è come se vuoto e vuoto si toccassero, poi porto la destra alla parete e questa volta non accade nulla, così che io possa adagiarmi per riprendere fiato, ora l'acqua è diventata fastidiosa, mi martella l'epidermide e sono diventato paranoico nei riguardi della mia pelle, quindi spengo il getto, mi asciugo e mi vesto, cerco la pace, la trovo in 0.3 grammi d’erba, un poco di tabacco, una cartina lunga e un pezzettino di cartone per fare il filtro, mi ero detto "niente canne la mattina, che poi non fai niente tutto il giorno se non fumare ancora", bei poteri del cazzo.

-Orso Boris

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