venerdì 10 gennaio 2014

Eccitazione e paura

Vedo che siamo davvero tanti ad essere marchiati.

Non so se la cosa sia da prendere come un bene o un male… o temere che alcuni tra quanti hanno scritto siano solo troll venuti a farsi beffe della nostra “situazione”.

E l’idea del fake è la più rassicurante, altrimenti mi verrebbe da temere che i poteri a certi individui han davvero fatto male visti i toni che usano.

Tornando a noi, dal sorgere del mio potere ho fatto un po' di esperimenti. Giusto per essere certo di non aver preso un abbaglio.

Avevo ipotizzato, dopo l’illuminante visione di una puntata dell’ Eredità (non chiedetemi perché seguo quel programma), che la mia fosse una forma particolare di sensibilità alla Silvoterapia.

Purtroppo, o meglio per fortuna, le piante non solo mi danno “energia e benessere”, mi curano proprio le ferite.

Ho passato quindi gli ultimi giorni in modalità “emo”.

Mi sono provocato tagli via via più profondi ed estesi. Ovviamente il dolore è forte ma basta il contatto con un vegetale vivente e la guarigione è pressoché istantanea. Tenendomi appoggiato a un grosso albero viene meno anche lo spiacevole avvizzimento che si ha applicando foglie o fiori recisi.

Sono euforico.

O meglio ero euforico fino a ieri sera.

Mi trovavo a Rimini per l’ennesima ronda di consegna – curriculum. Gli ultimi “le faremo sapere” erano un po' più duri del solito da digerire e mi son fermato a girovagare nel primo parco che ho incontrato.

“Non si sa mai. Magari oltre alle ferite esteriori 'sti alberi mi curano pure quelle interiori”.

Sfiga o fortuna, chi ti vado a incontrare nel parco? Quel simpaticone del mio ex socio, grazie al quale ora sono senza lavoro e con un mare di debiti.

Faceva jogging allegro e spensierato, lo stronzo.

“Che ti pigliasse un colpo pezzo di…” non ho finito di pensarlo che uno dei rami del cedro sotto cui stava correndo si è fiondato su di lui facendolo stramazzare a terra.

Il ramo non era caduto, né soffiava il vento.

Si era proprio mosso come fosse un arto. Avete presente il Platano picchiatore di potteriana memoria?
Sono corso dove giaceva il corpo esanime per essere sicuro di non aver avuto un abbaglio.

L’albero era immobile, tutti i rami fermi e in posizione “normale” compreso quello incriminato. Non un refolo d’aria. E poi le fronde erano troppo massicce per essere mosse così drasticamente anche da un soffio di bora.

 L’uomo era steso, privo di coscienza, con un brutto taglio alla base del cranio.

D’istinto ho toccato entrambi.

Ferita sanata al secondo, due rami leggermente defogliati al primo.

Sono fuggito senza aspettare che il mio vecchio socio rinvenisse e sono corso a casa.

Durante il tragitto i pensieri più disparati vorticavano freneticamente.

“E ora che faccio? Mi compro una tutina aderente dai colori sgargianti e faccio il supereore marvel-style?”

“E se mi ha visto qualcuno?”

“ E se mi pigliano per usarmi come cavia?”

“Da dove vengono questi assurdi poteri?”



Cavolo non se lo chiede nessuno di voi da dove ci vengono? Perché proprio a noi?



Ho passato tutta la sera a guardarmi il segno. Scuro in viso e totalmente assente.
Quella santa donna di mia moglie invece di inveire ha capito che qualcosa non andava. Ha messo a letto il piccolo e mi si è avvicinata.

«Dai smetti di guardarlo. Ho capito che volevi tatuarti le mie iniziali ma è venuto male. Ti perdono.»

Accennai un sorriso, poi un tuffo al cuore.

“S S”

Mi sono fiondato su internet… ed ecco, tra le tante, cosa ho trovato:

esperimenti nazisti

Si lo so. Il link non è dei più “autorevoli”. È giusto per mettervi la pulce nell’orecchio.

Io credo continuerò a studiare i limiti dei miei poteri. Ma vedrò di farlo il più discretamente possibile. Inizio ad avere paura.

“E se lo ammazzavo a quello la?”

Eccitazione e paura.

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