mercoledì 15 gennaio 2014

Chi comanda. E chi no.

Non sono sparita. Ho controllato questa pagina cento volte, sempre con il terrore di trovare un’altra storia spaventosa e inspiegabile come la mia. Ne ho trovate fin troppe. .

Un’ora fa ho bevuto del tè rimuginando: alla fine ho sciolto le bende febbrilmente e ho rimosso la stecca d’acciaio. Il mio piede sinistro è coperto per metà da un ematoma scuro ma sulla pelle rimasta chiara, dove si incrociano i tendini, c’è il segno. Sembra davvero la doppia S spigolosa di quel porco di Himmler.

Il mio coinquilino passando davanti alla mia porta mi ha trovata con le bende in una mano e la stecca d’acciaio nell’altra. Ha ben pensato di piombare in camera puntandomi contro un dito alla maniera di Torquemada: “Perché tu hai sciolto la fasciatura? Tu dovevi aspettare ancora sette giorni.”

E’ un israeliano. Un ragazzo assolutamente discreto che studia medicina. Quando si tratta di questo genere di cose però si scorda la discrezione e si lancia in paternali. Ha stretto la fascia con quaranta giri di nastro telato. Non ha chiesto niente di quello strano segno, come se non esistesse. Mi ha ordinato di rimanere a letto, mi ha portato un pacco di biscotti e una penna usb su cui aveva caricato un paio di puntate del Trono di Spade. Il diktat è stato “Distraiti”.

 Mi ha dato una paio di pacche sulla testa come si farebbe ad un cane e io in quel momento ho visto, vivide come se fosse realmente davanti ai miei occhi, il profilo d’oro delle dune di un deserto contro l’azzurro abbagliante di un cielo terso. Lui non si è accorto di niente: è uscito dalla stanza chiudendo la porta e lasciandomi con un grosso senso di colpa a rimbombarmi nel cuore. Tornerà per qualche settimana in Israele e sta già pensando al deserto. Non avevo diritto di vederlo anch’io.

Mi sono posta domande che fino a quel momento non avevo avuto la lucidità di mettere a fuoco e ho saputo rispondere. Da questo blog è cominciato tutto, per questo motivo mi arrogo il diritto di prendere le briglie della situazione.

Molti hanno ripetuto la frase “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Lo ha fatto Dem, con timore, lo ha fatto Orso Boris soltanto per riderne. Qualcuno, come lo scoppiato che si introduce nottetempo in casa della gente osservando i bambini dormire, e come il figlio di papà che continua a dire che piove sempre sul bagnato, sta tenendo un approccio alla questione che non tollererò ulteriormente.

Da ora in avanti tutti coloro che hanno necessità di comprendere le proprie nuove capacità per metterle al servizio degli altri o per nascondersi meglio troveranno in me il massimo sostegno.

A coloro che stanno facendosi prendere la mano dalla questione invece dico: tornate a pensare da mortali, ricordate che in questo momento siamo una minoranza e che abbiamo necessità di collaborare gli uni con gli altri fino a che non faremo chiarezza. Se cominciate fin d'ora a comportarvi da lupi solitari sarete i primi a cadere.

Mi sono chiesta a lungo se è il caso di indagare in merito all’origine della nostra mutazione.

No, non ancora. Concentriamoci su quello che è certo e concreto, sperimentiamo, apprendiamo. Solo quando saremo a nostro agio con queste nuove esistenze avremo la lucidità di andare all’origine di tutto e di accettare anche verità scomode, ma non è ancora tempo.

Passiamo ai fatti: Max Steel dimmi come possiamo raggiungerti, in qualunque parte d’Italia tu sia. Dammi l’indirizzo preciso e qualcuno di noi ti porterà da bere e da mangiare senza che tu debba rischiare la vita.

Per coloro che hanno paura, come Eidolon, ricordate quel che ha scritto Samael: sfruttate le vostre nuove capacità per mettere alla prova la vostra vita, forzate i limiti, chiedetevi chi siete.

DEM, Adryad Leaf: i vostri poteri sono quelli che avrebbero un impatto devastante se usati con leggerezza. Siate prudenti.

Il Lato Oscuro avrà il suo fascino, ma io ho un Sole tatuato sulla spalla. E non basterà uno stronzo che dice che il Sole s’è spento per farlo spegnere davvero.

Qualsiasi strada decidiate di intraprendere fatelo alla luce della vostra coscienza: io ho fatto la mia scelta. Chi è con me?

3 commenti:

  1. Ciao Sibyl.

    Come hai letto sul mio nuovo post, ora riesco a sopravvivere.

    Ma ho bisogno di parlare con qualcuno come me. Questo è un blog anonimo, come faccio a lasciarti un indirizzo o un un cellulare senza darlo al mondo (ho sempre rubato uova e latte)?

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  2. Scrivimi in privato.
    sibyl_empathy@gmail.com
    E comunque al posto tuo avrei rubato anche della farina e fatto delle crepes!

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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