Qualcuno di voi è riuscito a prendermi sul serio e
finalmente mi ha contattato, mi riferisco a Max Steel.
Una volta inviatomi un messaggio privato ho compreso subito
la gravità della sua situazione, tenere contratti gli addominali per rimanere
in versione scala 1:1 di sé stessi non è
il massimo della comodità, così ho accettato di andarlo a trovare,
sorprendendomi nel sapere che non si trova così lontano da dove vivo io.
Arrivato a casa sua suonai il campanello e sentii un tonfo
sordo dall'altra parte del portone, quando vidi un ragazzo mezzo nudo e un po'
incredulo mi resi conto di quanto stesse soffrendo: era deperito e fin troppo
magro per la sua altezza.
Mi fissò per qualche secondo prima di guardarsi le braccia
con aria sconvolta, era tornato normale e il mio segno formicolava
incessantemente, stavo sopprimendo la sua abilità.
Max sorrise e mi abbracciò per la gioia, mi confessò che non
si ricordava neanche più l'ultima volta che aveva avuto lo stomaco così
rilassato, ora poteva stare tranquillamente in posizione eretta, tuttavia era
pur sempre mezzo nudo e gli chiesi cortesemente di andarsi a mettere degli
abiti consoni alla sua dimensione attuale.
Andammo a procurarci dei viveri al supermercato della via
affianco, penso di non aver mai potuto apprezzare l'atto di fare la spesa con
tanta enfasi quanta ne aveva Max, ma gli acquisti più importanti furono nel
negozio di giocattoli pochi metri più avanti.
Certo dover spiegare che la villa della Barbie con piscina
fosse per mia nipote fu abbastanza imbarazzante, ma quella struttura era
perfetta e almeno Max avrebbe avuto un vestiario di tutto punto, gli abiti di
Ken donano sicuramente a uno della sua taglia e il sistema idrico è degno di
quello di una casa vera.
La faccenda si fece spinosa dopo aver cenato, lui e io
eravamo convinti che finché fossi stato nei paraggi non si sarebbe
rimpicciolito, questo sarebbe stato vero se non fosse che non conoscevamo la
distanza effettiva alla quale la mia abilità non ha più influenza sulle altre;
così, ignaro di tale dato, Max andò a buttare la spazzatura.
Il problema non sarebbe esistito se i cassonetti fossero
stati vicino casa, ma questi purtroppo erano situati quasi 2 isolati più in là e Steel , andandoci da
solo, si trovò ad essere di nuovo un "pupazzetto" con due colline
straripanti di immondizia ai suoi fianchi, non oso immaginare cosa abbia
provato quel povero ragazzo in quel momento.
Mentre Max stava vivendo un'orribile esperienza io ero
seduto comodamente sulla poltrona in pelle della sua abitazione, ma ebbi una sensazione
stranissima quando il mio segno smise di formicolare, in quel momento non
ragionai lucidamente, mi venne in mente solo che a Max potesse essere successo
qualcosa di grave, se la mia palpebra non vibrava poteva significare che Steel
era morto o peggio, così mi precipitai in strada.
Corsi per il quartiere senza trovare traccia di lui, almeno
finché non fui a una distanza tale da bloccare il suo talento di nuovo,
all'improvviso lo sentii gridare "sono qui" dal lato sinistro della
via affianco e lo vidi, era "ricresciuto" e la cosa mi rincuorò non
poco; si rimise i vestiti addosso prima che qualcuno passasse e ci dirigemmo
nuovamente verso casa.
Mi sentivo in colpa perché gli avevo promesso che con me
intorno sarebbe stato normale, ma anche così aveva passato un'altra giornata
infernale a convivere con la sua maledizione, perdonami Max, ho fatto del mio
meglio, ma anche io scopro a poco a poco i limiti che possiedo; la prossima
volta che ci vedremo saprò gestire meglio le mie risorse.
Mentre stavo dormendo mi è balenata in mente un'idea
leggermente azzardata (e anche un po' macabra a dire il vero), ossia che forse
e ripeto FORSE se una parte di me rimanesse nelle vicinanze di uno di voi
questa farebbe da placebo per le vostre abilità, così a Max ho lasciato una
bottiglietta di plastica con dentro un mio sputo.
Sì, detta così fa
schifo anche a me, ma se serve a far vivere normalmente un pover'uomo perché
non farlo.
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