venerdì 7 febbraio 2014

Un piccolo grande incontro

Qualcuno di voi è riuscito a prendermi sul serio e finalmente mi ha contattato, mi riferisco a Max Steel.
Una volta inviatomi un messaggio privato ho compreso subito la gravità della sua situazione, tenere contratti gli addominali per rimanere in versione scala 1:1 di sé stessi non è il massimo della comodità, così ho accettato di andarlo a trovare, sorprendendomi nel sapere che non si trova così lontano da dove vivo io.
Arrivato a casa sua suonai il campanello e sentii un tonfo sordo dall'altra parte del portone, quando vidi un ragazzo mezzo nudo e un po' incredulo mi resi conto di quanto stesse soffrendo: era deperito e fin troppo magro per la sua altezza.
Mi fissò per qualche secondo prima di guardarsi le braccia con aria sconvolta, era tornato normale e il mio segno formicolava incessantemente, stavo sopprimendo la sua abilità.
Max sorrise e mi abbracciò per la gioia, mi confessò che non si ricordava neanche più l'ultima volta che aveva avuto lo stomaco così rilassato, ora poteva stare tranquillamente in posizione eretta, tuttavia era pur sempre mezzo nudo e gli chiesi cortesemente di andarsi a mettere degli abiti consoni alla sua dimensione attuale.
Andammo a procurarci dei viveri al supermercato della via affianco, penso di non aver mai potuto apprezzare l'atto di fare la spesa con tanta enfasi quanta ne aveva Max, ma gli acquisti più importanti furono nel negozio di giocattoli pochi metri più avanti.
Certo dover spiegare che la villa della Barbie con piscina fosse per mia nipote fu abbastanza imbarazzante, ma quella struttura era perfetta e almeno Max avrebbe avuto un vestiario di tutto punto, gli abiti di Ken donano sicuramente a uno della sua taglia e il sistema idrico è degno di quello di una casa vera.
La faccenda si fece spinosa dopo aver cenato, lui e io eravamo convinti che finché fossi stato nei paraggi non si sarebbe rimpicciolito, questo sarebbe stato vero se non fosse che non conoscevamo la distanza effettiva alla quale la mia abilità non ha più influenza sulle altre; così, ignaro di tale dato, Max andò a buttare la spazzatura.
Il problema non sarebbe esistito se i cassonetti fossero stati vicino casa, ma questi purtroppo erano situati quasi 2 isolati più in là e Steel , andandoci da solo, si trovò ad essere di nuovo un "pupazzetto" con due colline straripanti di immondizia ai suoi fianchi, non oso immaginare cosa abbia provato quel povero ragazzo in quel momento.
Mentre Max stava vivendo un'orribile esperienza io ero seduto comodamente sulla poltrona in pelle della sua abitazione, ma ebbi una sensazione stranissima quando il mio segno smise di formicolare, in quel momento non ragionai lucidamente, mi venne in mente solo che a Max potesse essere successo qualcosa di grave, se la mia palpebra non vibrava poteva significare che Steel era morto o peggio, così mi precipitai in strada.
Corsi per il quartiere senza trovare traccia di lui, almeno finché non fui a una distanza tale da bloccare il suo talento di nuovo, all'improvviso lo sentii gridare "sono qui" dal lato sinistro della via affianco e lo vidi, era "ricresciuto" e la cosa mi rincuorò non poco; si rimise i vestiti addosso prima che qualcuno passasse e ci dirigemmo nuovamente verso casa.
Mi sentivo in colpa perché gli avevo promesso che con me intorno sarebbe stato normale, ma anche così aveva passato un'altra giornata infernale a convivere con la sua maledizione, perdonami Max, ho fatto del mio meglio, ma anche io scopro a poco a poco i limiti che possiedo; la prossima volta che ci vedremo saprò gestire meglio le mie risorse.
Mentre stavo dormendo mi è balenata in mente un'idea leggermente azzardata (e anche un po' macabra a dire il vero), ossia che forse e ripeto FORSE se una parte di me rimanesse nelle vicinanze di uno di voi questa farebbe da placebo per le vostre abilità, così a Max ho lasciato una bottiglietta di plastica con dentro un mio sputo.
Sì,  detta così fa schifo anche a me, ma se serve a far vivere normalmente un pover'uomo perché non farlo.

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